martedì 24 luglio 2007

Salvatore Carai, una poltrona per 8

Da tutta questa faccenda il sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai una cosa la imparerà: a volte aiutare qualcuno costa caro.

La Bufera mediatica che ha investito il paese e il suo primo cittadino porta alla ribalta la triste legge dell'informazione.

Mettiamo in chiaro una cosa, il voler garantire una buona difesa a un cittadino non vuol dire assolverlo a prescindere, questa cosa il Sindaco di Montalto non l'ha mai detta. Adesso tutti vogliono le dimissioni, tutti hanno aperto bocca dopo aver letto i giornali e sentito i notiziari in televisione. Si sente parlare di "Gesto Incivile " Gesto incivile da parte di chi. Del Sindaco, dei ragazzi indagati?

Il gesto incivile lo commettiamo noi giorno dopo giorno mettendo sulla graticola, un uomo a cui sta a cuore il suo paese e i suoi cittadini. Non si possono fare chiacchiere da bar, non si possono scrivere lettere a destra e a manca con i sentito dire. Tutti hanno il diritto di dire la sua ma almeno un pò di fantasia mi piacerebbe.

Lidia Ravera nel suo blog scrive un Articolo dopo aver letto qualche giornale, visto qualche Tg e anche qualche bel film drammatico (Il momento di uccidere) e questo è solo un esempio.

Personalmente della questione soldi, aiuti , non aiuti, maggioranza, minoranza, an, ds, bla bla non me ne frega nulla, quello che realmente mi interessa è che si faccia luce su un brutto fatto di cronaca. Teniamo gli occhi sulla palla per favore. Ancora non ci sono nè vittime nè colpevoli e con i tempi che ha la nostra giustizia poi....

venerdì 13 luglio 2007

Orbetello: Ospedale a misura di fenicottero

Molte volte mi sono imbattuto in strutture architettoniche costruite in maniera scellerata senza tener conto di niente e di nessuno. Segnalo quindi una bella iniziativa riguardo la costruzione dell’Ospedale di Orbetello.

Sono venuto a conoscenza che la sua conformazione così bassa permette ai fenicotteri di migrare indisturbati dall’Oasi di Burano verso l’Africa. La Struttura dell'ospedale infatti sorgeva proprio in mezzo al flusso migratorio che sarebbe stato quindi ostacolato. Il progetto per la costruzione dell’ospedale risale a metà degli anni 90 quindi prima che l’opinione pubblica venisse sensibilizzata massicciamente sui problemi ambientali come accade da un pò di tempo a questa parte.

Veder passare centinaia di questi esemplari deve essere veramente una bella esperienza e sono veramente contento che tutti la possano provare ancora.

Il comunicato stampa del sopralluogo
http://www.primapagina.regione.toscana.it/?codice=386

E la presentazione dell’ospedale
http://www.orbetellonline.it/USL/il_nuovo_ospadale.htm

venerdì 6 luglio 2007

7 - Dicembre - 2005 A spasso per Stoccolma

Questa notte la neve era scesa copiosa, e la temperatura era calata ulteriormente.

Facciamo colazione e ci dirigiamo nuovamente verso Gamla Stan a visitare il palazzo reale, la cattedrale e i mercatini di Natale. A Stortoget, incontriamo il primo mercatino.

L’atmosfera è molto bella e se dovete comprare qualcosa vi consigliamo il Glogg e i mieli aromatizzati, veramente buoni, per il resto i souvenir esposti non sono particolarmente attraenti e i prezzi sono decisamente alti. Visitato il mercatino e un po’ infreddoliti troviamo un bar veramente carino e accogliente e decidiamo per una buona tazza di the caldo e biscotti.


Per gli acquisti vi consigliamo i negozietti per le vie limitrofe dove si possono acquistare addobbi natalizi bellissimi e souvenir un po’ più “svedesi”.

Verso le 12:00 abbiamo assistito il cambio della guardia svedese e visitato il palazzo reale (128 kr). Dopo aver pranzato ci siamo diretti verso la City, il quartiere moderno di Stoccolma, per un po’ di shopping al centro commerciale H&M (veramente enorme).
Vista l’ora e la temperatura decidiamo di cenare a Gamla Stan in un bel ristorante e di tornare in Hotel.

martedì 3 luglio 2007

7 - Dicembre - 2005 Skansen e i Musei a Djurgarden

Dopo un'ottima e abbondante colazione , partiamo per l'isola di Djurgarden per visitare lo SKANSEN. Lo Skansen è un grande museo all'aperto dove in pratica è rappresentata la svezia di inizio secolo, fedelmente ricostruita con i materiali originali dell'epoca al suo interno c'è anche uno zoo con la fauna svedese. Visto il periodo natalizio tutte le case sono addobbate a festa, con tavole imbandite e gentilissime signore svedesi che spiegano come si svolgeva la vita in quei tempi. Il parco è grandissimo e ci vuole molto tempo per visitarlo tutto, ma ne vale veramente la pena. Usciti dallo Skansen e vista la temperatura decidiamo di prendere un tram a caso e fare un giro turistico della città. La scelta si è rivelata poi fortunatissima, dopo un centinaio di metri ci hanno fatto cambiare mezzo e ci siamo trovati in una locomotiva d'epoca con gli interni completamente in legno e tendine ricamate in tipico stile svedese. Decidiamo di concederci un pò di riposo e uno spuntino in uno dei tanti ristoranti presenti sull'isola. Dopo esserci riposati visitiamo i musei della zona due su tutti il Vasa museet al cui interno si trova un vascello del 1600, vanto della marina svedese, affondata poche centinaia di metri dopo il varo e il Nordiska Museum, museo dedicato alle tradizioni dei popoli del nord. E' gia buio e la temperatura comincia a scendere così decidiamo di tornare in città per una cena e il ritorno in albergo.


mercoledì 27 giugno 2007

6 - Dicembre - 2005 Partiamo per Stoccolma

Visitare Stoccolma in prossimità del Natale è un'esperienza che auguriamo a tutti, la capitale svedese in questo periodo sa offrire veramente degli scenari incredibili.

Sentirci circondati dalla magia degli addobbi, sentire in ogni angolo il profumo del Glogg (bevanda tipica svedese), camminare per vicoli in cui il tempo sembra essersi fermato, ammirare luoghi e panorami mozzafiato ha trasformato quello che all'inizio doveva essere semplicemente un bel viaggio in qualcosa da ricordare veramente.

Siamo partiti da Roma Ciampino con volo Ryanair circa verso mezzo giorno, dopo circa 3 ore, tre ore e mezza sorvolavamo la Svezia, l'aereo volava molto basso e ancora c'era un pò di luce e quindi, era possibile vedere i paesaggi sotto di noi, case in legno tipicamente svedesi sparse qua e là, laghi e boschi coperti di neve, neanche a dirlo ci sentivamo già rapiti da un'atmosfera veramente magica.

L'aeroporto di Skavsta dista 1h e 30 di viaggio da Stoccolma fortunatamente un bus della flygbussarna parte in corrispondenza di ogni volo Ryanair, e con poco meno di 200 corone (sek) partiamo alla volta della capitale.

Ormai è quasi buio, e la strada è immersa tra boschi e colline, nelle radure sorgono casette con addobbi e luci natalizie, le foreste di abeti completamente innevate si perdono all'orizzonte. e quando cala la notte ai lati della strada si scorgono solamente le luci dei classici candelabri a sette bracci, posti in posizione visibile sui davanzali di tutte le finestre svedesi.
Arriviamo alla stazione centrale di Stoccolma e qui cominciano i guai, dopo aver girato per mezz'ora non trovavamo l'uscita, sembrava un epsidio degli Spinal Tap, e dire che saremmo passati davanti all'ufficio indormazioni turistiche una decina di volte. Trovata l'uscita ad accoglierci troviamo una temperatura di -9° (a Stoccolma comunque di questi tempi è una rarità).
Caricate le valige sul Taxi ci dirigiamo verso l'hotel.
Dopo un rapido check-in un pò di riposo e qualche telefonata usciamo a fare un giro, giusto per prendere confidenza con la città. L'organizzazione qui è ai massimi livelli, ci sono un'infinità di bus che coprono tutta la città e le zone limitrofe, gli autisti sono pronti ad aiutarti in ogni momento, addirittura segnandosi la destinazione e avvertendoti quando è il momento di scendere, molti ci salutano in italiano con un caloroso "Ciao!!!, Benvenuti". I nomi delle vie e delle zone sono un pò difficili da ricordare, se non altro per la pronuncia, ma con una mappa e qualche punto di riferimento si fa molto presto ad imparare. Vi consigliamo di fare appena arrivate a Stoccolma la Stockholmcard, una carta prepagata con durata variabile (la nostra durava 3 giorni) che vi darà la possibilità di non dovervi preoccupareei biglietti di metro, traghetti e bus ed inoltre avere molti sconti in musei e posti del genere.
Torniamo in Hotel verso le 10:30 dopo una cena tranquilla e un'aperitivo all'hard rock caffè, ormai la stanchezza comincia a farsi sentire e domani la sveglia è alle 7:30.

Stoccolma .... e vivi tranquillo

Quando si dice che tutto il mondo è paese a volte ci si imbatte in posti che escono dai luoghi comuni. A breve un resoconto di un viaggio indimenticabile nella magnifica Svezia dove eleganza, natura e organizzazione si fondono insieme. Un soggiorno indimenticabile dove sembra che le favole prendano vita..... a presto

Da grande voglio fare il pre..POTENTE

Ormai non se ne può più, in italia vivono bene le lobby potenti ....e fin qui niente da ridire. Oziarsi su diritti aquisiti andrebbe bene a tutti. Compri casa e paghi il notaio, prendi il mutuo per comprare casa e paghi il notaio, alla fine prendi il mutuo per pagare il notaio e naturalmente..... paghi il notaio. Parliamo di liberalizzazioni, abbattimento dei monopoli e a questi qui non li tocca nessuno. Questa Italia è governata da liberalisti a parole. Quest'Italia è degli avvocati , delle banche, dei figli di papà, dei risparmi a rischio. Il problema è che il cittadino "comune" non è tutelato, e non è tutelato perchè non viene appoggiato da nessun schieramento politico. Siamo in mano ad uno Stato comandato da Lobby, siamo in balia di ciclisti e "Comici". In Inghilterra apri un'attività via internet in un giorno e con 40 sterline. In italia con 40 euro paghi la marca da bollo per l'avvio della pratica, in Italia il parassitismo economico è tra i più elevati al mondo e a farne le spese è chi si alza la mattina presto e lavora tutto il giorno per far pagare lo stipendio agli altri. Quest'Italia è impazzita, siamo in mano a persone che in questo momento stanno decidendo anche che tipo di acqua dovremmo bere fra dieci anni. Quest'Italia va indietro. Quest'Italia dovrebbe essere degli Italiani. Quest'Italia chiede soldi e più soldi chiede e meno ce ne sono.

giovedì 25 gennaio 2007

Un tribunale per l’ambiente

Parte da Venezia la proposta di istituire la corte penale contro i disastri ambientali. La sfida è stata lanciata dalla Iaes (International academy of enviromental sciences) associazione presieduta dal Premio Nobel per la pace, Adolfo Perez. Un tribunale che servirebbe a condannare gli autori di crimini come Chernobyl o dei tanti naufragi petroliferi. Non è la prima volta che si lanciano proposte del genere ma questa volta i tempi sembrano maturi, vuoi per le continue notizie su ecosistemi compromessi, vuoi per la maggior sensibilità che il mondo sta dimostrando verso i problemi ambientali.

Troppe sono le persone e organi rimasti impuniti (Warren Anderson presidente della Union Carbide e responsabile del disastro di Bhopal se ne sta in “esilio” tra i campi da golf di Long Island mentre ancora oggi molte persone muoiono per il suo pesticida www.greenpeace.it/bhopal ) , troppi fatti finiti nel dimenticatoio (Il Kursk sottomarino affondato e lasciato sul fondo con i suoi due reattori nucleari e dozzine di missili cruise) e la lista sarebbe ancora lunga. Un istituzione del genere metterebbe in condizione di giudicare e condannare i responsabili di questi crimini contro l’umanità.

Se volete saperne di piu:
http://www.iaes.info/

mercoledì 24 gennaio 2007

Che fine hanno fatto i fenicotteri?

Il lago Nakuru pieno di fenicotteri rosa è un simbolo dell’Africa tanto quanto il Kilimanjaro, ma dei 200 mila fenicotteri che fino a sei anni fa popolavano questo lago ad oggi ne sono rimasti circa 30 mila facendo scattare l’allarme in uno dei parchi più famosi del Kenya. Le cause naturalmente sono le solite: temperature alte, siccità, quindi meno acqua e nutrimento per questi uccelli ma anche il maggior scarico di rifiuti e concentrazione di inquinanti.

Sempre più mercurio

Fonte: Chicago Tribune
Non se ne sente parlare moltissimo, ma il mercurio è uno degli agenti inquinanti e pericolosi per la salute umana. Nonostante il pericolo di questo metallo , c’è naturalmente chi pensa al profitto. Il dipartimento dell’energia statunitense sta seriamente valutando l’idea di mettere sul mercato 1.300 tonnellate di questo materiale, ricavato dalla produzione di bombe a idrogeno.

venerdì 19 gennaio 2007

RAPPORTO UE: Italia ultima sulle energie rinnovabili.

In questi ultimi periodi si parla sempre di più di effetto serra, ecosistemi compromessi, cambiamenti climatici e devo dire che di belle parole ne ho sentite tante. Ma dal rapporto dell’UE sulle fonti rinnovabili l’Italia è Ultima. Molti paesi europei hanno fatto passi da gigante in questo senso, noi come capita qualche volta andiamo al contrario.

Il nostro contributo tanto per metterla in termini numerici è passato dal 16,00 % del 1997 al 15,3 % di oggi, quindi siamo ben lontani dal 25% richiesto.

La questione è che bisognerebbe smetterla di parlare di cose scontate e attuare misure e strategie serie. Bisognerebbe che i nostri scalda poltrone nazionali chiedessero consiglio a qualcuno dotato di buonsenso e con qualche grammo di materia celebrale in più.

Forse che in Italia del protocollo di Kyoto siamo arrivati a leggere solo il sommario e poi lo abbiamo firmato?

Fonte [ www.ansa.it ]

mercoledì 17 gennaio 2007

Aflatossina: questa pericolosa sconosciuta

Avete mai sentito parlare dell’Aflatossina?
Sicuramente è un argomento che pochi conoscono eppure riguarda tutti strettamente da vicino perché a essere in pericolo sono gli alimenti che mangiamo tutti i giorni. Cercherò di spiegare nel modo più semplice possibile di cosa si tratta e del pericolo che costituisce per la nostra salute perché tutti hanno il diritto di conoscere e capire!!!

Cos’è?
L’ aflatossina, è una molecola tossica prodotta naturalmente dal metabolismo di alcune specie di funghi (chiamati comunemente muffe), generalmente saprofiti, appartenenti al genere Aspergillus. Ne esistono numerosi tipi, di cui le principali sono la B1, la B2, la G1, la G2 e i loro derivati metabolici M1 ed M2. Le aflatossine B1, B2, G1 e G2, M1 sono fortemente sospettate di esplicare un’azione tossica, mutagena e cancerogena a carico del fegato e tossica per il sistema immunitario. La più pericolosa è la B1. Le aflatossine sono difficili da eliminare perché sono organismi estremamente termoresistenti.

Dove si sviluppa?
Gli alimenti più esposti alla contaminazione sono i cereali (mais, frumento, riso, orzo, segale, ecc.) e derivati (farina e prodotti da forno, polenta ecc.), semi oleaginosi (arachidi,girasole, ecc.), frutta secca ed essiccata, legumi, spezie, caffé e cacao.
Alcuni di questi alimenti costituiscono ingredienti base per l'alimentazione di animali (mangimi, insilato,ecc.) come la mucca, contribuendo a rendere estremamente vasto lo spettro dei prodotti a rischio a causa della presenza dei sui derivati metabolici; il latte ne è un esempio. La sua possibile presenza in molti alimenti costituisce un motivo di crescente preoccupazione dato che tende a svilupparsi sia sulle piante prima del raccolto, nelle derrate vegetali dopo il raccolto, durante i processi di conservazione, trasformazione e trasporto.

Perché si sviluppa?
La causa è spesso attribuita alla cattiva conservazione di questi alimenti per cui (anche nelle nostre case) è di notevole importanza rispettare i requisiti minimi di sicurezza.
Le condizioni ideali per lo sviluppo dell’aflatossina sono:
Temperatura compresa tra 15 e 40 °C (optimum 20-25 °C),
Umidità relativamente elevata superire al 70%,
pH i cui valori siano compresi tra 4 e 8 ,
Presenza di ossigeno

Cosa provoca?
l’impatto dell’aflatossina sulla salute umana è tutt’altro che trascurabile. In mancanza di dati tossicologici diretti, il rischio per l’uomo viene attualmente valutato in maniera indiretta, a partire sia dalla tossicologia animale sia dai dati epidemiologici relativi a popolazioni a rischio. Dati ottenuti da studi condotti su animali indicano che il consumo di alimenti contaminati può produrre nell’uomo un’ampia varietà di quadri patologici sia acuti che cronici, di difficile diagnosi, che possono avere origine sin dai primi mesi di vita dei soggetti coinvolti. L’aflatossina, inoltre, è in grado di attraversare la barriera placentare. Questa tossina ha come organo bersaglio il fegato, è dotata di attività cancerogena e ha la capacità di provocare mutazioni genetiche. Tra i suoi sottotipi la più potente è la B1 e gioca un ruolo sinergico con il virus dell’epatite B nell’insorgenza del carcinoma al fegato che ne aumenta la probabilità addirittura di 60 volte. In Cina è stato avviato un programma di prevenzione basato sulla vaccinazione contro l’epatite da vius B. Per l’uomo la DL (dose letale) di B1 oscilla tra 0,6 e 10 parti per milione (ppm=mg/Kg).
Anche il latte può costituire una fonte di contaminazione della B1 metabolizzata sottoforma di M1(meno pericolosa di B1) costituendo un elevato pericolo per i bambini ancora in fase di lattazione. Nell’intossicazione cronica, invece, si osserva soprattutto un deficit del sistema immunitario.

Come difendersi?
Fate attenzione ai prodotti importati. In Italia il problema dell’aflatossina è riconducibile all’importazione di alimenti contaminati provenienti dalle aree tropicali e subtropicali come le arachidi e il mais che trova un largo impiego nell’alimentazione animale. Infatti, le condizioni ambientali e tecnologiche italiane non sono tali da far temere per manifestazioni epidemiologiche di una qualche entità. La probabilità di introdurre un prodotto contaminato è maggiore per quei paesi che notoriamente non esercitano un regolare controllo delle importazioni e verso i quali vengono indirizzate le partite più contaminate, magari già rifiutate da altri.

Il rischio cambia in base all’alimento ingerito. Esistono profonde differenze nell’assunzione di un alimento rispetto ad un altro ad esempio: il rischio è inferiore nell'assunzione di latte rispetto ai pop corn o arachidi mal conservati.

Conoscere l’azienda produttrice e valutare la sua serietà. Ad esempio le grandi aziende eseguono normalmente i controlli di legge anche per non incorrere in danni all'immagine derivanti da partite inquinate.

Utilizzate prodotti di qualità e diffidate di quelli a basso costo.

In casa ricordati sempre di conservare gli alimenti lontano dall’umidità,evitare i sacchetti di plastica (es. pane in cassetta) e ridurre al minimo la presenza di ossigeno nei contenitori!

Nel caso si abbia un sospetto di contaminazione da aflatossina, ci sono dei centri che effettuano studi anche entro le 24 ore come la ECOS (http://www.ecos.it/) . I controlli sono di fondamentale importanza, ad esempio, per le Centrali del Latte, per le industrie di trasformazione del latte e suoi derivati, per le stalle conferenti, per gli asili, per i reparti di pediatria degli ospedali, per i privati.

Oggi in commercio esistono dei kit che consentono di rilevare la presenza di aflatossine in poco più di un’ora. Uno dei produttori di questi kit è la TECNA (http://www.tecnalab.it/) .

Ricordiamoci che non esiste alcuna soglia al di sotto della quale non si evidenziano effetti negativi, non si può fissare una dose giornaliera consentita e bisognerebbe fissare il limite delle aflatossine al livello più basso possibile!

lunedì 15 gennaio 2007

L' Energia fatta in casa

Siamo abituati a vivere in mezzo a tanta comodità consumando energia. Oggi una nuova legge ci consentirà di produrre energia da soli e addirittura di poterla rivendere alle Compagnie. Grazie a questa iniziativa e alle nuove tecnologie si potrà rispettare l’ambiente risparmiando e senza mutare il proprio stile di vita. Il sistema è semplice: basterà utilizzare le nostre case (lo può fare chiunque) per generare elettricità e calore. I sistemi di produzione di calore ed energia sono molteplici e vanno delle pale che sfruttano l’energia eolica posizionate sul tetto ai pannelli fotovoltaici (anch’essi posizionato sul tetto) che usano i fotoni della luce solare per generare energia elettrica in modo pulito e silenzioso. A questi vengono associati altri sistemi che favoriscono il risparmio di energia e la sua inutile dispersione come ad esempio l’installazione di pozzi come sonde geotermiche che attraverso il sistema delle pompe di calore scaldano tutta l’abitazione a partire da soli 10 °C, serbatoi per l’acqua calda per docce e impianti elettrici riscaldati dal sole e dalla sonda geotermica, nonché l’installazione di tubi diffusori sotto il pavimento e tra le pareti per riscaldare la casa. Per iniziare a produrre energia elettrica rispettando l’ambiente basta mettersi in contatto con delle ditte produttrici d’impianti da fonti rinnovabili (http://www.aper.it/, http://www.enerpoint.it/ ) le quali invieranno un perito che valuterà la soluzione migliore e la tipologia d’impianto più idonea. Prima di cominciare i lavori bisogna inoltrare al Comune la Dichiarazione di inizio attività (Dia) , se entro 30 giorni non c’è alcuna risposta allora si possono iniziare i lavori, Se abiti in un centro storico o in zone “speciali” ci vuole una richiesta specifica e il tempo di attesa è di almeno 6 mesi! Pensa che per realizzare l’impianto per una casa o appartamento bastano uno o due giorni lavorativi. Poi devi inoltrare anche la richiesta all’Enel (o al proprio fornitore) che farà un sopralluogo entro 30 giorni e installerà un contatore per lo scambio sul posto “net metering” al costo di 70 euro circa più 30 euro l’anno come onere di misura. C’è da non crederci ma, nel caso dell’elettricità, si può arrivare perfino a produrne più di quanta se ne consuma vendendo il resto alla rete di distribuzione e ci viene pagata due volte!!! Riceverai un accredito per l’anno successivo. Possiamo utilizzare 4 nuovi sistemi: fotovoltaico, micro-eolico, micro-idroelettrico e micro-cogenerazione. Il primo utilizza l’energia solare, il secondo e terzo utilizzano l’energia proveniente da vento e acqua e l’ultimo sistema utilizza l’energia meccanica di un motore (anche di un automobile) trasformandola in elettricità. Ricordati: prima di metterti a produrre energia elettrica o termica devi recuperare quella che disperdi. Controlla l’isolamento termico e la gestione del calore in casa, metti lampadine a basso consumo e scegli elettrodomestici di classe A!! Rispettiamo l’ambiente RISPARMIANDO!!!

venerdì 12 gennaio 2007

Paramedico...???

In seguito all’articolo comparso sull’espresso del giornalista Gatti sulla qualità degli ospedali italiani, non si è fatto altro che parlare di sanità e di tutti i problemi dai quali è investita. In questi giorni è stata l’inchiesta principale che ha fatto luce sulle responsabilità che ha ogni “figura” operante in una struttura sanitaria. Uno dei punti che voglio denunciare e che esula da tutto questo “boom mediatico” è stato sentire spesso nei telegiornali, varietà, rotocalchi, parlare del personale ospedaliero come :“personale medico e paramedico”. Lo stesso signor Maurizio Costanzo nel suo programma “buon pomeriggio” in onda su canale 5 usa lo stesso “appellativo” (vedi puntata del giorno 12-01_07)! Vorrei ricordare a chiunque che è veramente umiliante dover sentire che, nonostante il lungo e difficoltoso percorso affrontato dagli infermieri per affermarsi come figura professionale, aderente a un proprio codice deontologico, appartenente a un Ordine Professionale che opera autonomamente, vengono ancora considerati superficialmente “personale paramedico” senza una propria identità. La professione infermieristica è cosa ben diversa da una definizione così riduttiva e denigratoria come un insieme di satelliti che ruotano intorno a un’unica “figura veramente professionale”: il medico. Oggi uno studente infermiere per arrivare a laurearsi in “Scienze infermieristiche” (ebbene si l’infermiere di oggi è un laureato) si sottopone a ritmi veramente stressanti tra ore di tirocinio presso una struttura ospedaliera, ore di lezione con obbligo di frequenza e ore di studio notturne nei week-end e durante le feste per poter sostenere gli esami e la tesi! Forse non lo sapete ma quel “paramedico” può anche raggiungere una laurea di secondo livello e perché no… un dottorato di ricerca (che non è diventare medico, come qualcuno può aver pensato). L’infermiere può fare diagnosi infermieristica (che non è diagnosi medica) e attraverso il “Processo di Nursing” risolvere autonomamente il problema della persona assistita e senza intervento medico! L’infermiere lavora in equipe col medico ed è l’unico diretto responsabile dell’assistenza infermieristica . E’ per tutto questo e per altri mille aspetti di questa splendida professione che non posso sopportare un’offesa così grande celata dietro a un termine usato con tanta leggerezza come:“paramedico”!
PS: Voglio ricordare che nelle strutture ospedaliere non esiste più il portantino ma l’ausiliario!

mercoledì 10 gennaio 2007

Scandalo Ospedali

E' quasi norma ormai, che bisogna assistere a eventi eclatanti per prestare attenzione a problemi altrimenti ritenuti secondari.

Certamente fa impressione vedere uno degli ospedali più importanti d'Italia come il Policlinico Umberto I da questa prospettiva, ma da quanto tempo c'era questa situazione ?, fosse stata una struttra privata quali sarebbero state le conseguenze?

Abbiamo assistito a palinsesti televisivi pieni zeppi di parolone, interviste, opinioni, inchieste dentro all'inchiesta.

Si viene a sapere di fondi istituiti e mai utilizzati, dottori, responsabili amministrativi, primari e chi più ne ha più ne metta, che parlano di progetti di riqualificazione, ma poi alla fine le colpe chi se le prende?

Di tutte le figure professionali all'interno degli ospedali chi doveva controllare? non sto parlando di fondi più o meno esistenti, di degrado strutturale, ma di cose evitabili, il risultato di tale scempio non si ottiene in uno o due anni, allora il problema e le colpe sono da ricercarsi secondo me tra chi sta in un reparto, tra chi scambia un corridoio per una discarica, per una zona fumatori, qui si parla delle singole figure professionali presenti nei reparti, dagli infermieri ai dottori etc. tutti senza senza controllo e senza controllore( Eccezioni escluse naturalmente). Quanti dipendenti , alla vista di quelle immagini avranno pensato: "Quella roba ce l'ho messa io lì". Al momento il Policlinico Umberto I di Roma è in prognosi riservata.

lunedì 8 gennaio 2007

Sanremo: Nuova rassegna , vecchia storia.

Anno nuovo, nuovo Sanremo, ma di nuovo, come ormai succede da tempo, c'è solo il numero dell'edizione perchè, inutile negarlo, il festival di Sanremo è alla frutta. Tanti i nomi, alcune sorprese (Paolo Rossi), ma in che anno siamo? Personalmente questo festival penso dovrebbe essere trasmesso in bianco e nero come un remake nostalgico di tempi lontani, e poi, vogliamo parlare degli esclusi? Cochi e Renato, Nino D'Angelo, L'anno prossimo chiedo a Vandelli di riformare l'Equipe 84 tanto per come vanno le cose li chiamano sicuro. Ora non me voglia nessuno, un artista nasce e rimane tale indipendentemente dall'età, ma nelle ultime edizioni non mi ricordo una canzone memorabile, un ritornello da cantare sotto la doccia. Più che tra big e giovani, la divisione quest'anno è tra vecchio e nuovo oppure Artisti con speranze di rilancio e Artisti con speranze e basta. Finito il Festival assisteremo alla solita invasione di Greatest Hits con inedito sanremese, tanto per raschiare il barile, tanto per mettere un punto e aspettare l'anno prossimo.